Storia dei terremoti in Italia
Bufera e polemiche sulle previsioni del sisma. Nuovo comunicato della Protezione Civile
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- Pubblicato 11 Giugno 2012
- Scritto da Vincenzo Ficco
Notte passata in maniera tranquilla nelle zone terremotate dell'Emilia; lo sciame sismico sembra aver rallentato la sua attività, facendo registrare un solo evento debole alle ore 01:59 di magnitudo 2,3 della scala Ritcher. Negli ultimi giorni tuttavia a minare in parte la tranquillità delle popolazioni terremotate, sono state le previsioni su possibili altre forti scosse sismiche.
La polemica non è certo mancata dopo il comunicato ufficiale della "Commissione Grandi Rischi" e la Protezione Civile ne ha emesso uno successivo. Ripercorriamo insieme quanto accaduto nelle ultime ore e giornate precedenti.
"Lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si ricorda che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, e magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento". Così, all'indomani delle comunicazioni della Commissione Grandi Rischi, la Protezione civile risponde sul suo sito web a chi gli chiede se potrà esserci un nuovo terremoto nella provincia di Ferrara.
"Nelle zone interessate dagli eventi maggiori del 20 e 29 maggio - si legge - la sismicità, nella fase attuale, sta lentamente decrescendo, cioè le scosse di assestamento stanno diminuendo in numero e dimensione, ma non è possibile stabilire con certezza quale sarà l'evoluzione dei fenomeni.
La Commissione Grandi Rischi, settore rischio sismico in un documento presentato al Dipartimento della protezione civile e al Governo, ha nuovamente ribadito che i terremoti non possono essere previsti.
"La Commissione - prosegue il testo - ha dichiarato anche che nel caso si riacutizzasse l'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso , essa si concentrerebbe con maggiore probabilità nel settore orientale, nella zona compresa tra Finale Emilia e Ferrara, anche con eventi di magnitudo paragonabili a quelli del 20 e 29 maggio.
Questa interpretazione fa riferimento al fatto che rispetto alla struttura, lunga 45 chilometri, da cui sta avendo origine l'attività sismica in corso, l'evento del 20, di magnitudo 5.9, ha coinvolto la parte centrale, tra Finale Emilia e San Felice sul Panaro, e l'evento del 29, di magnitudo 5.8, è stato causato dalla rottura del settore occidentale, da San Felice al Panaro verso Mirandola. La porzione orientale, da Finale Emilia verso Ferrara, ha registrato invece ad oggi eventi con magnitudo fino a 5.1".
"Infine - conlude la Protezione civile - con riferimento alla possibilità di prevedere terremoti, si ricorda che gran parte del territorio nazionale è caratterizzato da pericolosità sismica e che quindi non si può escludere che in qualsiasi momento possano verificarsi terremoti anche di forte intensità in altre aree del Paese".
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