Vulcanologia
Il vulcano Bardarbunga e l'evoluzione della crosta terrestre
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Vulcanologia
- Pubblicato 16 Dicembre 2014
- Scritto da Ali Dorate
Il monitoraggio del magma che fluisce attraverso le fessure della roccia del Bardarbunga porta a nuove conclusioni. Sotto il vulcano cresce un nuovo strato di crosta terrestre!
Quando il vulcano Bardarbunga, sepolto sotto la calotta di ghiaccio Vatnajökull in Islanda, si è risvegliato nel mese di agosto 2014, gli scienziati hanno avuto la rara opportunità di monitorare come il magma fluiva attraverso le fissure della roccia distanti dal vulcano.
La roccia fusa ha formato le "dighe vulcaniche", una sorta di fratture in cui il magma si intromette e fluisce. La diga cresce in segmenti, e questo spiega come il concentrato di magma sotto il vulcano centrale sia effettivamente ridistribuito su grandi distanze per creare una nuova crosta superiore a margini delle placche divergenti.
Il co-autore dello studio, il professor Andy Hooper, del COMET (Centre for Observation and Modelling of Earthquakes, volcanoes and Tectonics) presso l'Università di Leeds, ha dichiarato: " Si sta generando una nuova crosta terrestre per solidificazione del magma che risale dalla sottostante astenosfera e, nello stesso tempo, le due placche adiacenti divergono fra loro. Ci sono nuove forme di crosta di movimento in cui le due placche tettoniche si stanno allontanando l'una dall'altra".
Gli eventi che hanno portato all'eruzione ad agosto 2014 hanno creato un evento di rift di questo tipo, che in primo luogo è stato osservato con strumenti moderni come il GPS e radar satellitari. C'è stato un periodo particolarmente dinamico nel mese di agosto e settembre di quest'anno, quando si sono registrati più di 22.000 terremoti dentro e intorno al vulcano in sole quattro settimane, a causa della tensione rilasciata dal magma che ha fatto la sua strada attraverso la roccia. Utilizzando misurazioni GPS e dati satellitari il team è stato in grado di seguire il percorso del magma per più di 45 chilometri prima di arrivare al punto in cui è scoppiato, e continua a farlo ancora oggi. La velocità di propagazione della diga è stata variabile, e ha rallentato quando il magma ha raggiunto barriere naturali che sono state superate mediante accumulo di pressione, creando così un nuovo segmento.
Riassumendo i risultati, il professor Hooper ha detto: "Le nostre osservazioni di questo evento hanno dimostrato che il magma iniettato nella crosta ha preso un percorso incredibilmente circolare, procedendo a singhiozzo. Inizialmente siamo rimasti sorpresi da questa complessità, ma si scopre ora che è un modello relativamente semplice, che considera solo la pressione della roccia e del ghiaccio sopr,a e l'attrazione esercitata dalle piastre in movimento a parte."
Il team ha scoperto inoltre "calderoni di ghiaccio", depressioni poco profonde del ghiaccio con crepacci circolari, in cui la base del ghiacciaio era stata sciolta dal magma. Inoltre, misurazioni radar hanno mostrato che il ghiaccio all'interno del cratere al Bardarbunga è affondato di 16 metri. Il magma fluisce lungo il percorso di minor resistenza, il che spiega perché la diga del Bardarbunga ha cambiato direzione man mano che ha progredito. Inizialmente il flusso del magma è stato influenzato soprattutto dalla configurazione del terreno, ma poi man mano che si è allontanato dalle piste più ripide l'influenza dei movimenti della placca è diventata sempre più importante.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Ali Dorate
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