Vulcanologia
Quando un vulcano erutta sotto un ghiacciaio si ottiene uno jökulhlaup
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Vulcanologia
- Pubblicato 20 Luglio 2014
- Scritto da Ali Dorate
Anche se spesso pensiamo che la terra sotto i nostri piedi sia qualcosa di statico, sappiamo anche che il nostro pianeta è un oggetto dinamico.
Nell'immagine riportata a fondo articolo, possiamo vedere come uno jökulhlaup può causare importanti modifiche alla zona. Col passare del tempo però queste enormi alterazioni erodono, e il paesaggio può tornare simile al suo stato precedente. Il termine jökulhlaup si riferisce all'inondazione conseguente a un'eruzione subglaciale, cioè un'eruzione vulcanica che avviene al di sotto di un ghiacciaio. Quest'ultimo inizia a fondere a causa del calore prodotto dall'eruzione e forma un lago intrappolato sotto il rimanente cappello di ghiaccio. Quando il ghiaccio collassa, l'acqua rompe la barriera e fluisce in modo estremamente rapido, dando luogo a un'alluvione del territorio adiacente che può anche essere di tipo catastrofico.
Il 12 ottobre 1918, uno jökulhlaup massiccio scoppiato da un ghiacciaio islandese, creò una delle più grandi alluvioni mai osservate. A causare lo jökulhlaup fu l'esplosione del vulcano Katla, la cui caldera è sepolta sotto la calotta di ghiaccio del Mýrdalsjökull nel sud dell'Islanda. Il Katla è uno dei vulcani più attivi d'Islanda, ed erutta ogni 40-80 anni, anche se piccoli eventi si verificano frequentemente. Le esplosioni rompono tonnellate di roccia che si mescola con l'acqua in fusione per creare un diluvio ricco di sedimenti.
Nel giro di poche ore lo jökulhlaup del 1918 depositò circa 70 miliardi di metri cubi di sedimenti sulla zona a sud e ad est del ghiacciaio, una quantità di materiale quasi pari al volume del Monte Everest. La costa islandese crebbe di diverse miglia dopo il diluvio, e il sedimento riuscì a seppellire e cancellare l'esistenza del fiume Sandvatn.
Per vedere come lo jökulhlaup aveva alterato il paesaggio, i geologi hanno creato modelli digitali del terreno della zona basati su carte topografiche realizzate nel 1904, 1946, 1960, 1975 e 2007.
L'immagine mostra come è cambiato il paesaggio e come si è riformato dopo la catastrofica alluvione. Rispetto al 1904, l'area nel 1946 è significativamente più alta, in aumento di ben 65 metri in alcuni punti. Ma col passare del tempo, i flussi di acqua sulla superficie e nel sottosuolo hanno portato via gran parte del materiale, e nel 2007 la maggior parte del paesaggio è ritornato allo stesso livello del 1904.
Anche se il fiume Sandvatn è scomparso, il deflusso dal ghiacciaio ora viaggia lungo il Múlakvísl River, che si trova più ad ovest.
Anche se l'evento 1918 è stato enorme, non è nulla in confronto al più grande jökulhlaup che si verificò nel 1755, dove si stima provocò un diluvio con una portata compresa tra 7 e 14 milioni di metri cubi al secondo, pari alla portata media del Rio delle Amazzoni, Mississippi, Nilo e Yantgze messi insieme...
Ali Dorate
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