Climatologia
El Nino non perdona fino a primavera. Cosa ci riserverà?
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- Categoria: Climatologia
- Pubblicato 14 Settembre 2015
- Scritto da A.T.
L'evento climatico El Niño che è in corso potrebbe diventare potenzialmente uno dei più forti dal 1950. Che cosa potrebbe comportare dal punto di vista meteo-climatico nel mondo?
Gli esperti della NOAA, la US National Oceanic and Atmospheric Administration, hanno riferito che vi è una probabilità del 95% che El Nino nell'emisfero boreale possa persistere per tutto l'inverno 2015/2016 per poi gradualmente diminuire fino a concludersi in primavera. Il picco di attività di El Niño è previsto per il tardo autunno e l'inizio dell'inverno. Gli esperti, basandosi su letture da una rete di boe ormeggiate nel Pacifico e modelli a computer in Maryland, Colorado, in Australia e altrove sono unanimi nel ribadire che questo evento è e continuerà ad essere forte o molto forte.
Gli eventi di El Niño sono caratterizzati da temperature oceaniche insolitamente miti nella zona tropicale equatoriale dell'oceano centrale e orientale del Pacifico, insieme ad un rallentamento o addirittura un completo rovesciamento del normale flusso est-ovest degli alisei dalla costa di Panama verso le molte isole dell'Indonesia. La media delle temperature della superficie del mare nella regione NINO3.4 (Oceanic Niño Index) è stata di 1,22 ° C superiore alla norma nei tre mesi estivi da giugno a agosto 2015.
Temperature superficiale del mare
El Niño, quindi, continuerà a dominare il modello atmosferico su larga scala sul Pacifico, Nord America per gran parte del prossimo inverno.
Siccità in Australia, tanta pioggia su Ecuador e Peru: uno dei Paesi più colpiti da questo fenomeno è proprio il Perù, che ha vissuto pesanti inondazioni e forti piogge in questi ultimi anni. Molti settori economici, in particolare attività come la pesca, hanno sofferto di gravi eventi meteorologici. Il governo del Perù il 4 settembre ha deciso di estendere lo stato di emergenza in 14 regioni per altri 60 giorni a causa di un impatto più grande del solito del fenomeno di El Niño sul clima. L'elevata temperatura degli oceani causerà un leggero cambiamento del clima in regioni con scarse precipitazioni che possono avere un impatto enorme sul territorio peruviano.
Il più grande deserto Sechura peruviano può quindi subire precipitazioni a carattere di nubifragio, provocando lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione tropicale.
In Nord America, dove gran parte del sud e ovest stanno vivendo la peggiore siccità da un secolo, El Nino potrebbe portare la benefica pioggia. Nei Caraibi, El Nino in via di sviluppo, ha già avuto l'effetto opposto a quello sperimentato nel Pacifico: cioè, ha ridotto la frequenza degli uragani causando un aumento di wind shear. Si tratta di un cambio di direzione e velocità del vento con l'altezza che può compromettere la formazione degli uragani.
In Africa, El Nino è associato alla siccità attraverso porzioni meridionali del continente e la siccità in paesi come lo Zimbabwe, il Botswana e il Sudafrica che sta causando una incombente crisi alimentare.
Anche l'Europa non sarà immune dagli effetti di un El Nino. Se l'evento di quest'anno segue il modello di quelli precedenti, l'inverno potrebbe essere più freddo e più secco rispetto alla media e durare fino alla primavera.
A.T.
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