Parchi naturali e aree di interesse paesaggistico
Alla scoperta dell'incantevole PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
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- Categoria: Parchi naturali e aree di interesse paesaggistico
- Pubblicato 01 Settembre 2013
- Scritto da Marco Iannucci
Il Parco Nazionale del Circeo è un luogo incantevole, vasto, che fa della diversità di ambienti, tutti inseriti nel contesto climatico mediterraneo e in cui si respira un'atmosfera magica, ricca di leggenda che si intreccia con la storia. Il Parco comprende anche un'isola e un promontorio di oltre 20 chilometri di dune affacciate sul mare, oltre 3000 ettari di foresta e 4 laghi costieri, comprendendo i centri storici di Sabaudia e San Felice, la Villa di Domiziano e il Borgo di Fogliano.
Le tracce della vita dell'uomo nel Parco risalgono alla preistoria, qui è avvenuto il miracolo della perfetta integrazione tra l'uomo e il magico ambiente circostante. In un totale di 8.917 ettari sono compresi ambienti e paesaggi letteralmente unici, cioè estremamente diversi da qualsiasi altro parco naturale al mondo, il tutto protetto con l'istituzione del Parco nel 1934, che salvò l'area dagli interventi radicali di bonifica delle pianure Pontine. Nel Parco resiste il residuo dell'antica "Selva di Terracina", una piccola porzione di un'intricata enorme foresta risparmiata al taglio, che costituì insieme al Lago di Sabaudia, alla Duna Litoranea e al Promontorio del Circeo la prima conformazione del Parco. Dal 1979 il Parco del Circeo comprende anche una parte insulare, l'incontaminata e selvaggia isola di Zannone, un luogo senza tempo.
Nel Parco Nazionale del Circeo ogni ambiente è essenziale alla sopravvivenza dell'altro. Le Dune, che corrono lungo tutto il tratto costiero, proteggono l'entroterra così che migliaia di uccelli migratori possano trovare rifugio nelle zone umide e la selva possa proliferare al riparo dai venti carichi di salsedine, mentre il Promontorio è il rifugio privilegiato dei rapaci, che possono estendere i loro sguardo dall'alto su tutto il territorio pianeggiante circostante.
Selva di Circe
Quella che oggi è conosciuta come Selva di Circe, è uno dei pochissimi esempi rimasti, più estesi e meglio conservati di foresta planiziaria esistente in Italia. Si estende per circa 3.300 ettari, ciò che rimane dee mantiene molte peculiarità della Selva di Terracina, l'antica foresta costiera che, prima della bonifica degli Anni Trenta, occupava oltre 11.000 ettari. Nella Foresta del Parco Nazionale del Circeo esistono tre aree di Riserva Naturale Integrale: la Piscina delle Bagnature, la Piscina della Gattuccia e la Lestra della Coscia. Le Piscine sono delle aree paludose che si formano in modo naturale, per accumulo di acqua piovana e affioramento delle falde. Le Lestre invece, sono zone dove un tempo gli abitanti stagionali costruivano i loro villaggi, di cui oggi sono presenti alcune rovine. La Foresta è un ecosistema ricchissimo ed estremamente variegato e, per le sue caratteristiche uniche, è stata dichiarata "Riserva della biosfera" dall'Unesco. È possibile visitarla grazie a diversi percorsi pedonali e ciclabili che la percorrono.
Nelle aree asciutte la vegetazione è caratterizzata soprattutto dalla presenza dei cerri (Quercus cerris), associati al farnetto (Quercus frainetto) e alla farnia (Quercus rubur). Molto minore e più rara è invece è la presenza della roverella (Quercus pubescens), della sughera (Quercus suber) e del leccio (Quercus ilex).
Il sottobosco è denso e intricato ed è costituito soprattutto da pungitopo (Ruscus aculeatus) dalla felce aquilina (Pteridium aquilinum) dall'asparago (Asparagus acutifolius).
La vegetazione dominante nell'area umida delle "Piscine" è costituito dalla farnia (Quercus rubur), con frassino ossifillo (Fraxinus oxycarpa), ontano nero (Alnus glutinosa) e qualche esemplare di pioppo tremulo (Populus tremula). Tra le piante erbacee igrofile è possibile incontrare, invece, il giunco comune (Juncus effusus), la salcerella (Lhytrum salicaria), il finocchio acquatico (Oenanthe aquatica), la carice di ripa (Carex riparia), la menta d'acqua (Mentha aquatica), il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) e molte altre.
Per quanto riguarda la fauna, la foresta è il regno del cinghiale anche se sono presenti molte altre specie di Mammiferi come il tasso, la volpe, la lepre, il riccio, il moscardino e il daino(specie alloctona). Tra i Rettili la testuggine comune, il ramarro, il cervone, il biacco, il saettone e la vipera comune. Tra gli Anfibi legati al terreno più asciutto: la raganella, il rospo smeraldino e comune. Le piscine accolgono, invece, Anfibi e Rettili legati alla presenza di acqua, come la rana verde, la rana dalmatina, la biscia dal collare e la testuggine d'acqua. Le pozze sono frequentate anche in primavera dal tritone volgare e dal tritone crestato. Nella Foresta, inoltre, nidificano molte specie di Picchi, (verde, rosso, maggiore, minore e torcicollo) uccelli Rapaci diurni(il nibbio bruno, il falco pecchiaiolo, il lodolaio) e notturni (la civetta, l'allocco), Columbiformi e molti Passeriformi, come la cincia, lo scricciolo, il rampichino e il fringuello.
Il Promontorio
Svetta sul territorio circostante, affacciato tra mare e terra in posizione dominante un rilievo isolato calcareo alto 541 mt, icona stessa del parco l'elemento paesaggistico più caratterizzante di tutta l'area pontina con il suo profilo a doppia punta così particolare da scatenare da sempre fantasie e paure degli uomini che l'hanno osservato, magari dal mare in balia della tempesta o magari emergere dal nulla avvolto da una magica nebbia, facendone nel corso dei secoli, dimora di dei, maghe ed eroi. Secondo la tradizione, Ulisse sarebbe entrato con la sua nave nell'odierna Cala dei Pescatori sul lago di Paola, per poi rimanere vittima dell'ammaliante Maga Circe cui profilo sarebbe ancora oggi visibile nella sagoma della montagna. Il suo versante interno è detto il "quarto freddo", perchè ospita una fitta foresta termofila. Mentre sul versante opposto, il "quarto caldo", esposto a sud e a ridosso del mare, le condizioni ambientali determinano una vegetazione a macchia mediterranea meno rigogliosa e esigente, con specie resistenti a salsedine, siccità ed alte temperature.
La presenza diffusa di numerose grotte sul versante a mare, rende questo ambiente particolarmente interessante sotto il profilo speleologico. La grotta più conosciuta è la Grotta Guattari in cui nel 1939 fu rinvenuto un cranio di tipo neanderthaliano.
Zone umide
A ridosso e parallelamente alla Duna Litoranea, si sviluppa un ambiente umido e lagunare costituito da quattro laghi costieri in successione: il Lago di Sabaudia o di Paola, il lago di Caprolace, il Lago dei Monaci e il Lago di Fogliano e da Zone Umide, stagionalmente allagate. I laghi e le Zone Umide circostanti costituiscono il più importante ecosistema palustre d 'Italia e formano un complesso territoriale dichiarato "Zona Umida di Interesse Internazionale" secondo la Convenzione di Ramsar (Iran 1971). Le lagune salmastre e le aree stagionalmente paludose di acqua dolce del Parco Nazionale del Circeo offrono un ambiente particolarmente idoneo per le varie esigenze dell'avifauna migratoria di numerosissime specie, che vi trovano rifugio ma anche luogo idoneo di svernamento e nidificazione.
Si ringrazia per tutte le splendide foto offerte il sito www.parcocirceo.it
Marco Iannucci
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