Monitoraggio solare
Prima revisione nel conteggio delle Macchie solari dal 1849
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- Pubblicato 18 Agosto 2014
- Scritto da Paolo Lui
La registrazione temporale delle macchie solari di 400 anni, è la più lunga misura giornaliera registrata costantemente fatta dalla scienza. E' utilizzata in molte discipline scientifiche, tra cui gli studi sul clima.
Non è stata aggiornata da quando lo fece Rudolf Wolf (Astronomo (Zurigo 1816 - ivi 1893), direttore dell'osservatorio di Berna (1847) poi dell'osservatorio di Zurigo (1855). Dedicatosi specialmente allo studio delle macchie solari, ne raccolse le osservazioni fin dal tempo di Galileo. Nel 1848 introdusse un parametro, che da lui prese il nome di numero di W., con il quale divenne possibile descrivere in maniera quantitativa il ciclo di attività solare, scoperto pochi anni prima (1844) da S. H. Schwabe. Scrisse Handbuch der Astronomie [2 voll., 1890-92]), oltre 160 anni fa.
Nel corso dei secoli gli errori hanno insinuato la datazione temporale, degradando il suo valore per gli studi a lungo termine. Nuovi dati e scoperte permettono ora agli scienziati di individuare e correggere gli errori. La prima rivisitazione seria all'indietro nelle registrazioni di lungo periodo di Wolf nel 1849, è arrivata, senza nemmeno un comunicato stampa, il mese scorso. Si tratta di un nuovo documento modestamente chiamato "Revising the Sunspot Number" by Frédéric Clette, et al., inviato per la pubblicazione alla rivista Solar and Astrophysics Stellar l'11 Luglio 2014.
Alcuni risultati del nuovo studio:
°Il cosiddetto "Massimo moderno" scompare
°Attività delle macchie solari costante nel corso degli ultimi 250 anni
°Tre "disomogeneità" rilevate dal 1880 vengono corrette
°Il Ciclo 24 diventerà il più debole in 200 anni
Il nuovo documento descrive lo stato attuale della comprensione delle ricostruzioni a lungo termine. Non è una revisione completa di tutti i 400 anni di rilevazioni, ma una prima ricalibrazione al livello risalente al 1749. L'Osservatorio Reale del Belgio prevede di rilasciare questa e altre modifiche in modo incrementale nel tempo.
Il Fisico solare Dr. Leif Svalgaard, della Stanford University, ha organizzato una serie di quattro seminari che iniziarono nel 2011, intesi a rivedere la ricostruzione temporale delle macchie solari di lungo termine. Questo nuovo studio è il primo frutto di quel lavoro. In primo luogo, esso rimuove le "disomogeneità", e porta il numero internazionale delle macchie solari, e la nuova recente storia magnetica solare di annotazioni nel conteggio, ad essere sincronizzate.
In definitiva, Svalgaard mira a estendere il record ufficiale dei primi del 1600, prima del minimo di Maunder. Il documento delinea ciò che deve accadere per far sì che questo accada. Per ora la revisione proposta si ferma al 1749, il punto di partenza di Wolf.
Conclusioni:
Il sole continua a confondere gli osservatori. Anche se eccezionalmente debole, il ciclo 24 continua a fissare massimi solari ogni mese, molto tempo dopo il suo picco di previsione nell'attività che avrebbe dovuto passare.
Il Dr. Svalgaard ha un punto di riferimento basato sulla carta previsionale del 2004, cioè 75 ± 8 per il picco del ciclo 24 (nelle macchie solari). Tutti gli altri predissero numeri più alti, alcuni alti fino a 144. Nel 2009 la NASA ha rivisto le sue previsioni dicendo che il massimo solare sarebbe arrivato a metà del 2013. Entrambi si sono sbagliati. Non è ancora arrivato.
Le modifiche recentemente proposte alla ricostruzione delle macchie solari che risale al 1749, avrà qualche effetto sulla previsione del riscaldamento globale. Esattamente quale effetto sarà resta da vedere. Sulla base di una ridotta attività solare, si afferma che l'attuale "pausa" nel riscaldamento globale di 16 anni (circa...) durerà per molti anni a venire, magari accompagnata da cali verso un raffreddamento.
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