Analisi & Monitoraggio Teleconnessioni
NAM in campo positivo: futura fine dell'instabilità. ITCZ ancora in ritardo, ma..
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- Pubblicato 17 Aprile 2012
- Scritto da Luciano Serangeli
Cosa ci aspetta nell'immediato futuro dal punto di vista meteorologico, in considerazione anche della fase stagionale che stiamo vivendo, con le sue specifiche caratteristiche di inclinazione dell'asse terrestre, che favorisce la radiazione solare e quindi il naturale riscaldamento dell'atmosfera in special modo al livello del suolo?
Ebbene ci sono due situazioni da monitorare per le condizioni meteo-climatiche dell'Europa e nello specifico del nostro Paese. NAM e ITCZ.
La prima, quella del NAM ( North Annular Mode, leggi qui la didattica ) traslato in campo positivo, che dà una certezza, ovvero la fine del moderato riscaldamento nella colonna d'aria Troposfera-Stratosfera sopra il Polo Nord e quindi di conseguenza la fine dell'attuale prolungato regime di instabilità atmosferica.
Come evidenziato nella diapositiva sottostante, il valore della teleconnessione in questione era arrivato a un valore di -0,5 il 3 aprile 2012 e all'11 aprile 2012 è risultato essere pervenuto al valore positivo di + 0,1.
Sappiamo tutti che ad un valore negativo del NAM, ovvero a una variazione positiva di geopotenziale e quindi conseguente riscaldamento della colonna d'aria Troposfera-Stratosfera sopra il Polo Nord, corrisponde un indebolimento da disturbo termico positivo del Vortice Polare, il quale, destabilizzato nella sua normale struttura compatta, tende a collassare verso latitudini meridionali, attivando ondulazioni cicloniche ( Onde di Rossby ) ad ampio raggio spaziale, in grado di apportare maltempo alle latitudini temperate dell'Emisfero Settentrionale. Di seguito un'illustrazione didattica semplificata.
Ora il NAM si è attestato su valori pressochè neutri o ancora meglio leggermente positivi, previsti in ulteriore crescita e quindi ci si attende un ricompattamento della struttura del Vortice Polare, che tenderà a ritirarsi a latitudini maggiormente settentrionali, riacquisendo la sua naturale struttura compatta, lasciando quindi libero dominio agli anticicloni delle medie latitudini, che riconquisteranno il campo precedentemente occupato dalle perturbate ondulazioni cicloniche ( Onde di Rossby ). Di seguito un'illustrazione didattica semplificata.
Veniamo però alla seconda forzante atmosferica e cioè all'ITCZ ( InterTopical Convergence Zone ).
Il primissimo monitoraggio della stagione ( prima decade di aprile 2012 ) non ci da modo di comparare l'attuale posizione della linea di convergenza intertropicale con situazioni pregresse e quindi, di poter individuare eventuali arretramenti o avanzamenti rispetto a vecchie posizioni territoriali della stessa ITCZ.
L'unica cosa che possiamo onestamente fare è quella di analizzare i dati attualmente fornitici dal NOAA ( National Oceanic and Atmospheric Administration ) e provare a immaginare come potrà posizionarsi la stessa al secondo monitoraggio stagionale che avverrà dopo la seconda decade di aprile 2012.
E allora analizziamoli insieme avvalendoci della mappa grafica sottostante ( cliccare se si vuole allargare l'immagine ).
Vediamo come la posizione dell'ITCZ alla prima decade di aprile, rappresentata dalla linea rossa, sia sostanzialmente molto arretrata rispetto alla norma statistica ( linea nera ), specialmente nel settore centrale e orientale del territorio subtropicale africano.
Non è così però nella sezione occidentale della linea di avanzamento, che appare sostanzialmente in linea con la norma e addirittura avanzata in una piccola porzione territoriale.
Quest'ultimo particolare non è affatto positivo per le eventuali implicazioni termico-bariche sul nostro Paese, in quanto è proprio la parte occidentale della linea di avanzamento dell'ITCZ, spingendosi avanti rispetto alla posizione statistica naturale, ad apportare avvezioni estremamente calde sul bacino del Mediterraneo, conosciute col termine popolare di "bolle africane".
A tale proposito, bisognerà attendere l'emissione da parte del NOAA del secondo monitoraggio dell'ITCZ, atteso intorno al 25 di aprile, per capire se in concomitanza con un arretramento alle alte latitudini da parte del Vortice Polare ( NAM positivo ), si presenterà la situazione ideale per le masse d'aria calda delle zone subtropicali africane per avanzare in maniera importante verso nord, ad apportare la prima vera avvezione calda della stagione sul nostro Paese.
Le attuali prospettive configurative future delle due teleconnessioni prese in esame in questo articolo, fanno in modo che ciò non sia affatto da escludere.
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