Analisi Meteorologica
Tendenza febbraio terza decade: fasi alterne tra variabilità atlantica e anticiclone
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- Pubblicato 19 Febbraio 2016
- Scritto da Luciano Serangeli
Prosegue senza eccessi precipitativi e/o termici la nuova fase meteorologica delle ultime settimane, che vede come protagonista la dinamicità atmosferica.
Lasciatosi alle spalle il forte warming che ha avuto il suo apice nella prima decade del mese, la Stratosfera continua ad essere fortemente disturbata da nuovi forcing provenienti dal piano atmosferico inferiore, ovvero dalla Troposfera, cosa che depone a favore dell’ipotesi di un Vortice Polare troposferico destabilizzato, in grado per questo di portare disturbi meteorologici sino alle medie latitudini.
Non risulta tuttavia dai principali modelli meteorologici a scala mondiale, che le reiterate scaldate alle quote atmosferiche superiori possano apportare, almeno a breve, forti episodi di gelo in nessuno dei continenti dell’Emisfero Settentrionale.
Per quanto attiene a quello europeo, l’inizio della terza decade di febbraio vedrà una Corrente a Getto lievemente rallentata, caratterizzata perciò da ondulazioni non troppo marcate, in grado di raggiungere anche l’area mediterranea, senza determinare però, proprio per l’assenza di ondulazioni con esteso asse nord/sud, colate di aria gelida dalle latitudini emisferiche più settentrionali.
Grazie a ciò, la nostra Penisola continuerà a vivere la transizione tra fasi di instabilità mite di origine atlantica e fasi anticicloniche di stampo soprattutto africano, caratterizzate da valori termici molto dolci. Durante i periodi a matrice ciclonica non mancherà invece la comparsa della neve, relegata però alle consuete quote di montagna.
Sotto una rappresentazione della situazione barica media che illustra la fase iniziale e centrale dell’ultima decade di febbraio.
Nella parte finale della terza decade di febbraio, l’ulteriore seppur momentaneo rallentamento della corrente a getto, permetterà l’evoluzione di un’ondulazione più marcata lungo i meridiani, che consentirà alle correnti nord-atlantiche di penetrare sin sulla parte settentrionale del continente africano.
A causa dell’asse molto inclinato dell’ondulazione, con direttrice sudovest-nordest, l’Italia, che verrà a trovarsi ad est della traiettoria delle correnti miti di risalita dall’entroterra africano, sarà sostanzialmente sotto la protezione di una campana anticiclonica di stampo africano, come dimostra anche l’illustrazione sottostante, rappresentativa della situazione barica media della parte finale dell’ultima decade di febbraio.
Luciano Serangeli
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