Analisi Meteorologica
Ancora quel PERICOLOSO blocco anticiclonico sulla Russia, ecco perchè le PERTURBAZIONI stazionano al Nord Italia
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- Pubblicato 14 Novembre 2014
- Scritto da Daniele Ingemi
Purtroppo anche quest’anno si sta riproponendo lo stesso scenario già più volte visto nella scorsa stagione invernale. Ossia la presenza di una circolazione zonale, proveniente dall’Atlantico, bloccata ad est dalla presenza di un solido promontorio anticiclonico di blocco, con massimi di geopotenziale in quota (a 500 hpa) sopra la Russia europea, in grado di arrestare l’avanzata delle correnti perturbate oceaniche, deviandole in direzione della penisola Scandinava e del mar Baltico.
Le intense avvezioni calde che le scorse settimane hanno interessato il bassopiano Sarmatico e l’Ucraina, facendo impennare le temperature su valori decisamente superiori alle medie del periodo, non hanno fatto altro che enfatizzare lo sviluppo di questa solida figura anticiclonica, che comporterà non poche criticità per le nostre regioni settentrionali. Proprio nella stagione autunnale, quando il flusso perturbato oceanico si abbassa di latitudine entrando direttamente sul Mediterraneo, non esistono configurazioni peggiori di questa.
Tanta che al transitano delle prime perturbazioni atlantiche iniziano i guai. Quello che preoccupa maggiormente del peggioramento atteso domani sulle regioni settentrionali riguarda il rallentamento imposto dal possente anticiclone di blocco che nel fine settimana si posizionerà con i propri massimi barici sulla Russia europea, estendendosi con i propri elementi dal mare di Barents fino all’Ucraina e al bacino del mar Nero.
La struttura anticiclonica in questione rappresenterà un muro invalicabile per la perturbazione che proprio sull’Italia sarà costretta a rallentare il suo moto verso levante, rimanendo quasi stazionaria sulle nostre regioni centro-settentrionali, per più giorni durante il weekend. Questa situazione sinottica di blocco farà stagnare il fronte perturbato per più giorni sull’Italia, fino a farlo esaurire subito dopo il fine settimana.
Ciò purtroppo favorirà piogge e rovesci persistenti per diversi giorni su quasi tutte le regioni centro-settentrionali, agevolando peraltro quelle condizioni adatte ad esaltare la fenomenologia in determinate aree, come le fasce pedemontane prealpine e i versanti meridionali dell’Appennino Ligure, ben esposti agli umidi venti sciroccali carichi di vapore acqueo condensabile proveniente dal basso Mediterraneo.
Proprio su quest’aspetto bisogna monitorare con attenzione l’evoluzione meteorologica che potrebbe riservare delle criticità per diverse aree del nord, lì dove scorrono i più grandi bacini idrografici del nostro paese. Queste nuove piogge attese fra le giornate di domani e quella di domenica rischiano di creare gravi sovraccarichi su terreni già notevolmente saturi d’acqua, e per questo appesantiti.
Daniele Ingemi
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