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Analisi Meteorologica

L'alta pressione torna a DISTENDERSI sull'Italia, residua instabilità con rischio di isolati ROVESCI sulle coste ioniche

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Torna l'anticiclone sull'Italia, residua instabilità sulle coste ioniche.

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L’analisi sinottica odierna sull’area euro-atlantica mette in evidenza la presenza di un flusso perturbato principale che continua a perdere intensità, cominciando ad assumere una componente prevalentemente meridiana in pieno Atlantico, a causa della progressione verso levante di un asse di saccatura che dall’Atlantico occidentale si spingerà fino alle Azzorre e all’Atlantico portoghese.

L’avanzata di questa vasta saccatura, verso l’Atlantico orientale, contribuirà ad ondulare il flusso principale perturbato che dalle latitudini oceaniche si dipana verso l’Europa centro-settentrionale, incentivando a suo modo l’attivazione di un sostenuto e mite flusso sud-occidentale che dall’Atlantico si dirige verso il mar del Nord e la Scandinavia, incentivando un graduale aumento dei valori di geopotenziale in quota fra il Marocco e la Spagna, che spianerà la strada alla risalita di un promontorio anticiclonico sub-tropicale verso il bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo.

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Difatti, il richiamo di aria più calda, d’estrazione sub-tropicale, che dall’entroterra desertico marocchino e algerino si spingerà in direzione della Spagna e della Francia, scorrendo lungo il ramo ascendente della saccatura atlantica, innescherà una debole “avvezione di spessore” in quota, che sarà in grado di rafforzare la struttura anticiclonica che nei prossimi giorni distenderà i propri elementi principali verso il Mediterraneo centro-occidentale e l’Italia.

Sovente questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°- 30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa), coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione).

L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tende a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme).

Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, sempre che non vi siano intrusioni fredde nell’alta troposfera dai quadranti sud-occidentali o occidentali (spesso responsabili dello scoppio improvviso dei violenti temporali pre-frontali che salgono il ramo ascendente di una saccatura o di una giovane ciclogenesi), favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, soprattutto durante l’estate, vuoi anche per il contributo dell’insolazione che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali.

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Da qui tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” per gli inglesi) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali.

Nei prossimi giorni questa struttura anticiclonica, oltre a rafforzarsi ulteriormente, per merito dell’”avvezione di spessore” che si verrà a realizzare in quota, si evolverà anche in un vero e proprio anticiclone di blocco, con un asse principale che dal Mediterraneo centro-occidentale si ergerà, con la propria cupola, fino al mar del Nord e la Scandinavia meridionale, assicurando condizioni di stabilità su buona parte dell’Europa centro-occidentale.

Sul nostro paese gli effetti diretti di questa espansione anticiclonica si tradurranno in una significativa stabilizzazione della colonna d’aria, con l’attivazione di “Subsidenze atmosferiche” (moti discendenti in seno alla colonna d’aria) che da un lato inibiranno l’azione dei moti convettivi, e dall’altro favoriranno l’ambiente ideale per lo sviluppo di significative inversioni termiche sulle valli e le pianure del nord che favoriranno lo sviluppo di nebbie e foschie lungo la pianura Padana.

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Pertanto il prossimo weekend sarà dominato da giornate sostanzialmente stabili e soleggiate su buona parte delle nostre regioni, a parte locali annuvolamenti che si relegheranno sui rilievi della dorsale appenninica e sull’arco alpino. Una residua instabilità si attarderà solo sulle regioni ioniche, fra Puglia, parte della Basilicata meridionale, la Calabria e la Sicilia settentrionale, per l’insistenza dell’ormai vecchia circolazione depressionaria da giorni insistente sullo Ionio, che sarà di nuovo parzialmente alimentata dall’afflusso di aria fredda, di matrice continentale, che scivolerà lungo il margine orientale del promontorio anticiclonico.

Questo afflusso di aria debolmente fredda, che dalla regione carpatico-danubiana si dipanerà verso l’Adriatico e lo Ionio, scivolando lungo il lato orientale del promontorio anticiclonico, riuscirà a tenere in vita la latente circolazione depressionaria, producendo ancora relative condizioni d’instabilità fra Puglia, parte della Basilicata meridionale, la Calabria e la Sicilia settentrionale, con un modesto “forcing” convettivo sullo Ionio che potrebbe agevolare la formazione di “Cellule temporalesche” marittime disorganizzate.

Daniele Ingemi

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