Analisi Tropo-Stratosferica
Febbraio 2015: freddo o molto freddo? - aggiornamento 03/02/2015
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- Categoria: Analisi Tropo-Stratosferica
- Pubblicato 03 Febbraio 2015
- Scritto da Luciano Serangeli
N.B. Il seguente articolo rappresenta un'analisi su base troposferica e stratosferica delle condizioni meteo-climatiche previste per il mese di febbraio.
In base ai nuovi dati analitici oggettivi che verranno man mano in nostro possesso, seguiranno aggiornamenti periodici.
Analisi precedenti:
Osservazioni generali
Dopo l'attuale fase di un breve passaggio allo stato negativo da parte dell'Arctic Oscillation (abbr. AO), nei successivi 10 giorni continuerà il suo stagionale trend positivo (Figura 1), come anche quello della North Atlantic Oscillation (abbr. NAO). Le incertezze sull'evoluzione a lungo termine sono legate all'effettivo arrivo al suolo, sulle zone polari, dei continui warming verificatisi nel mese di gennaio e ancora stazionari in Stratosfera.
In continuità con il trend delle scorse settimane, nell'alta atmosfera il Vortice Polare Stratosferico (abbr. VPS) rimane perturbato a causa dell'attuale scaldata (warming) seguita all'evento di improvviso riscaldamento stratosferico (Sudden Stratospheric Warming - abbr. SSW), che ha raggiunto il suo picco all'incirca intorno all'8-10 gennaio 2015. Un nuovo warming, valutato di media intensità, è previsto svilupparsi nel breve termine.
Lo stato di debolezza del VPS in alta e media Stratosfera permane (Figura 2), anche se temporaneamente il suo centro di massa, attualmente in posizione decentrata sul Mar di Kara in territorio siberiano (immagine a sinistra), tenderà a riportasi verso la sede naturale sul Polo Nord geografico (immagine a destra). Sarà però una situazione temporanea, poichè la forte ripresa della propagazione delle onde verticali in Stratosfera, suggerita dalle intense anomalie positive sul nord del Pacifico (immagine a destra), spingeranno nuovamente l'intero campo di massa del VPS e il suo centro di massa in ambito territoriale siberiano.
Condizioni meteorologiche emisferiche
Sul continente nordamericano, imperversa l'ennesima fase gelida e nevosa della stagione, attualmente un po' più settentrionale delle precedenti, ma che col trascorrere dei giorni, ad eccezione del Sudovest, arriverà a interessare tutte i Paesi del sud degli States, compresi quelli del Golfo del Messico. All'inizio della prossima settimana il gelo si ritirerà sul settentrione e sul comparto nordorientale del continente.
In Eurasia, attualmente, a un marcato sottomedia termico sui territori nordoccidentali, centrali, occidentali e sudoccidentali, accompagnato da precipitazioni nevose localmente anche intense come sulla Gran Bretagna, fa da contraltare la mitezza dell'Europa dell'Est e del comparto nordorientale, ad eccezione dei territori che affacciano sui mari di Barents e Kara.
All'inizio della prossima settimana, ad un'inversione di tendenza, con sopra media termico sulla Scandinavia e la Gran Bretagna e ad una situazione di sotto media pressochè stazionaria sul resto dei territori citati nel precedente punto, si aggiungerà un forte sotto media sulla Penisola Balcanico-Ellenica. La Russia europea vedrà invece valori termici locali di segno opposto, tra il poco al di sopra e il poco al di sotto della media stagionale.
Entro la metà del mese di febbraio sembrerebbe sempre più accreditato un più continuativo stazionamento dell'Indice AO in campo negativo, con conseguenti più decisi e costanti afflussi di aria fredda sul comparto europeo anche meridionale.
Per ora, la virata in campo negativo, costante e marcata, da parte dell'AO, risulta ancora ritardata da un marcato rallentamento della discesa dei warming stratosferici al suolo e da persistenti centri di massa depressionari alle alte latitudini, che mantenendo in campo positivo il valore della North Atlantic Oscillation (NAO), condizionano contemporaneamente il valore dell'Arctic Oscillation (AO), ad essa strettamente collegata in uno stretto connubio.
Sviluppi nel breve-medio termine
La propagazione verso il basso delle condizioni negative dell'AO in Stratosfera, indotte dal SSW di inizio mese e che dovrebbero iniziare a influenzare più significativamente la circolazione troposferica, continuano la loro lenta discesa verso il suolo, per cui la traslazione dagli attuali valori positivi dell' AO troposferica verso la fase negativa, viene ulteriormente spostata in avanti, intorno alla fine della prima decade del mese di febbraio.
Le maggiori incertezze che permangono a livello modellistico, riguardano l'insorgenza o meno di un deciso raffreddamento del VPS alle quote alte e medie della Stratosfera. La sua eventuale assenza fa venire meno quella ripresa di forte vorticità da parte del VPS stesso, indispensabile a spingere verso il suolo le anomalie termico-bariche derivate dai ripetuti fenomeni di perturbazione subiti nel tempo, primo dei quali il Minor warming di inizio gennaio, che sarebbero necessarie all'AO troposferica per passare più decisamente in campo negativo.
Ne abbiamo una chiara conferma nell'immagine sottostante (Figura 3), relativa alle anomalie normalizzate di geopotenziale delle quote isobariche dell'intera colonna Troposfera-Stratosfera, dove appare evidente, fatto salvo un breve periodo in prossimità della metà del mese, la lunga fase di raffreddamento della Troposfera durante l'intero mese di gennaio (AO+). Al contrario il riscaldamento presente in Stratosfera (AO-) procede molto lentamente la sua discesa verso il suolo, proiettando la sua data di arrivo in Troposfera nel mese di febbraio.
Per concludere veniamo al breve e medio termine.
Nel breve termine, questa settimana continuerà l'aspra fase invernale in atto che vedrà valori termici stagionali sotto media, accompagnati da intensi fenomeni atmosferici, anche nevosi e talvolta a quote relativamente basse, o in pianura sulle regioni settentrionali.
Il medio termine che esordirà con la fine della settimana in corso e l'inizio della prossima, lascia ancora qualche dubbio interpretativo a causa della poca affidabilità stagionale dell'Indice Arctic Oscillation, come noi denunciamo ormai da qualche stagione.
La cosa ha cominciato ad essere testimoniata nelle proprie analisi, in più di un'occasione, anche da fonti autorevoli internazionali quali l'AER-Atmospheric and Environmental Research, del Dott. Judah Cohen:
- As we mentioned above this winter it does appear that the phase of the AO is a less reliable predictor of temperatures in the Eastern US and possibly even northern Eurasia than in past winters.
Ovvero:
- Come abbiamo accennato in precedenza in questo inverno sembra che la fase della AO sia un predittore meno affidabile delle temperature negli Stati Uniti orientali e anche in Eurasia settentrionale, rispetto agli inverni precedenti.
In definitiva, nonostante l'Arctic Oscillation sia destinata a rientrare velocemente in campo positivo, la prossima settimana potrà essere caratterizzata da nuovi affondi freddi e termiche particolarmente basse di estrazione continentale, provenienti dalla Russia e trasportate verso il bacino del Mediterraneo da moti retrogradi.
Allo stato attuale le precise traiettorie finali sono ancora da individuare e le proiezioni oscillano tra la Penisola Balcanico-Ellenica e il centro del Mediterraneo.
Sviluppi futuri
Le prospettive per un'AO stabilmente negativa rimangono ancora da verificare per il resto del mese di febbraio, viste le evidenti anomalie stratosferiche e troposferiche, che andranno attentamente monitorate nel loro eventuale evolvere o regredire.
In linea di massima il valore dell'Arctic Oscillation si manterrà su un valore comunque leggermente negativo, dato il recente forte indebolimento di inizio mese da parte del VPS e quello più moderato attualmente in corso di sviluppo.
Conclusione
Ribadiamo ancora una volta quanto già enunciato nelle precedenti analisi: la classificazione ufficiale da parte della WMO (World Meteorological Organization), inquadra l'episodio di SSW di inizio gennaio come "episodio minore" (Minor SSW).
Tuttavia nell'ambito dello stesso è stata certificata una particolare anomalia, rappresentata da un record giornaliero di temperatura calda (daily-record warm temperature) della calotta polare stratosferica a 10 hPa, riconducendolo quindi ad un evento significativo nella Stratosfera.
Tale eccezione, a detta di alcuni tra i maggiori centri di monitoraggio e previsione dell'Arctic Oscillation (AO) accreditati dalla WMO, potrà nel corso del mese di febbraio dare inizio a una fase negativa della stessa Arctic Oscillation perdurante per un periodo di 1-2 mesi.
Nel prossimo editoriale, come annunciato ad inizio articolo, aggiorneremo la situazione in base ai nuovi dati analitici oggettivi in nostro possesso.
Luciano Serangeli
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