Astronomia

Un nuovo vortice scuro è apparso sulla superficie di Nettuno. FOTO

Dettagli: Categoria principale: Scienze Naturali; Categoria: Astronomia; Pubblicato 26 Giugno 2016; Scritto da Ali Dorate

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E' stato precedentemente notato da Hubble nel 1994 e, prima ancora dal Voyager 2 nel 1989.

Non ha nulla a che fare con i Guardiani della Galassia né è un incantesimo gettato su Nettuno. E' solo un po' di tempo strano!

Il telescopio spaziale Hubble della NASA ha confermato l'esistenza di un sistema ad alta pressione conosciuto come un "vortice buio" dopo che delle nuvole luminose avevano accennato alla sua presenza.

Come la Grande Macchia Rossa su Giove, le macchie scure di Nettuno sono grandi tempeste simili ai nostri uragani terrestri ma a differenza di quelle di Giove che si evolvono nel corso di centinaia di anni, le macchie su Nettuno sembrano avere breve durata, formandosi e dissipandosi su un orizzonte temporale di anni invece che di secoli.

"Il vortice scuro appare attraverso l'atmosfera come un enorme montagna gassosa a forma di lente," ha spiegato l'astronomo Mike Wong, della University of California a Berkeley. Wong ha guidato il team che ha analizzato i dati di Hubble.

neptune dark vortex

Tali vortici scuri sono solitamente accompagnati da nuvole luminose ai loro bordi che sono anche ora visibili sul pianeta lontano. Le nuvole luminose si formano quando il flusso di aria nell'ambiente viene perturbato e deviato verso l'alto sopra il vortice scuro causando un probabile congelamento del gas metano in cristalli di ghiaccio. poichè ill metano si blocca, cristallizza e diventa bianco brillante per formare le belle nuvole bianche sottili intorno alle macchie scure.

Un secondo sguardo al pianeta è stato dato il 16 maggio 2016, con Hubble, l'unico telescopio con la risoluzione in grado di identificare le caratteristiche climatiche su Nettuno che ne ha confermato l'esistenza.

Gli astronomi planetari stanno cercando di capire meglio come si formano tali vortici, ciò che li muove intorno al pianeta, come interagiscono con il loro ambiente e il modo in cui si dissipano secondo quanto spiegato da Joshua Tollefson, un collaboratore sullo studio e studente di dottorato a Berkeley.

Ali Dorate

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