Astronomia
I segreti della misteriosa onda esagonale di SATURNO
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- Categoria: Astronomia
- Pubblicato 11 Aprile 2014
- Scritto da Ali Dorate
Il Planetary Science Group della NASA rivela alcuni dei segreti della misteriosa onda esagonale di Saturno, compreso il suo periodo di rotazione, che potrebbe essere identico a quello del pianeta stesso.
Una struttura insolita, con una forma esagonale che circonda il polo nord di Saturno, era stata avvistata sul pianeta per la prima volta 30 anni fa. Niente di simile, con una geometria così regolare, era stata mai osservata su qualsiasi pianeta del Sistema Solare. Il Planetary Sciences Group ora è stato in grado di studiare e misurare il fenomeno e, tra gli altri successi, stabilire il periodo di rotazione.
Per di più, questo periodo può essere lo stesso di quello del pianeta. Saturno è l'unico pianeta del Sistema Solare il cui tempo di rotazione rimane sconosciuto.
Nel 1980 e nel 1981 le sonde spaziali 1 e 2 della Nasa Voyager si sono avvicinate per la prima volta sul pianeta Saturno, che si trova a 1.500 milioni di km dal sole. Tra le loro numerose scoperte, hanno osservato una strana struttura a forma di esagono in nubi più alti del pianeta che circondano il suo polo nord. L'esagono rimaneva praticamente statico, senza muoversi, in sincronia con la rotazione del pianeta, che peraltro non era nota.
Le immagini catturate dalle sonde rilevarono, tuttavia, che le nuvole si muovevano rapidamente dentro l'esagono, in una corrente a getto chiuso, e che venivano trascinate da venti con velocità di oltre 400 chilometri l'ora.
Trent'anni dopo, il tempo equivalente ad un anno di Saturno, cioè il tempo che impiega il pianeta a compiere una intera orbita attorno al Sole che è di oltre sei anni consecutivi, i ricercatori nel campo delle Scienze planetarie in collaborazione con astronomi di altri Paesi, hanno potuto osservare dettagliatamente la regione polare settentrionale di Saturno e ancora una volta hanno dovuto confermare la staticità dell'esagono.
Dopo aver misurato le posizioni dei vertici dell'esagono con grande accuratezza, gli studiosi hanno determinato che il suo movimento rimaneva estremamente stabile e, sulla base dei movimenti delle nuvole, che la corrente a getto interna rimaneva invariata.
Per questo studio i ricercatori hanno usato immagini riprese dalla Terra tra il 2008 e il 2014 dalle telecamere astronomiche PlanetCam (sviluppate poi dallo stesso Planetary Sciences Group) e Astralux, montate sui telescopi dell'Osservatorio Calar Alto di Almeria, in Spagna.
Sono state inoltre di estremo aiuto le immagini ad altissima risoluzione provenienti dalla sonda Cassini, in orbita attorno a Saturno dal 2004. A causa dell'inclinazione di 27 gradi dell'asse di rotazione, l'atmosfera polare di Saturno subisce intense variazioni stagionali, con lunghe notti polari della durata di sette anni, seguite da un lungo periodo di 23 anni di illuminazione variabile.
Tuttavia, è stato osservato che le variazioni stagionali non hanno alcuna influenza sull'esagono e sulla sua corrente a getto, facendo ritenere che entrambi i fenomeni facciano parte di una vasta onda profondamente radicata nell'atmosfera di Saturno.
I ricercatori UPV / EHU suggeriscono che l'esagono e il suo flusso sono la manifestazione di un'onda di Rossby, simile a quelle che si formano alle medie latitudini terrestri. Sulla Terra la corrente a getto fluisce da Ovest a Est e convoglia i sistemi di aree di bassa pressione e gli anticicloni che si vedono regolarmente sulle mappe meteorologiche.
Su Saturno, un pianeta gassoso di idrogeno, dieci volte più grande della Terra, con una fascia nuvolosa superiore fredda, privo di una superficie solida e con un'atmosfera dello spessore di un oceano, il "moto ondoso esagonale della corrente a getto dovrebbe essere propagato in verticale, rivelando aspetti dell'atmosfera nascosta del pianeta", sottolinea Agustin Sànchez-Lavega, Direttore di ricerca del Planetary Sciences Group. "Il movimento dell'esagono dovrebbe essere legato quindi alla profondità di Saturno e il periodo di rotazione di questa struttura che, come abbiamo potuto constatare, è di 10 ore, 39 minuti e 23 secondi, potrebbe essere quello del pianeta stesso", conclude lo scienziato.
Ali Dorate
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