Allerte & Emergenze
AFA MORTALE: connessione tra CALDO PROLUNGATO e VIOLENZA
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- Pubblicato 05 Luglio 2015
- Scritto da Luciano Serangeli
La "persistenza" è la vera maledizione delle cosiddette "bolle africane", il cui pernicioso caldo non da tregua nemmeno di notte.
E' infatti scientificamente provato, che nei lunghi periodi di alte temperature unite ad un elevato tasso d'umidità, nelle popolazioni non adattate al fenomeno per norma climatica locale, la resistenza del fisico come quella della psiche, vengono messe a dura prova dal nocivo connubio dei due fattori.
Non ci riferiamo esclusivamente all'aspetto di emergenza sanitaria legata ad episodi di disidratazione o colpi di calore, che colpiscono in questo periodo con particolare incidenza le fasce più deboli della popolazione, ovvero anziani e bambini.
Parliamo anche di emergenza sociale. Il caldo prolungato infatti, alimenta violenza e aggressioni e aumenta percentualmente il tasso di omicidi, suicidi e stupri.
In un articolo dello scorso anno lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, affermava che tra le cause scatenanti dell'aumento dei fenomeni di violenza durante l'estate spicca il caldo, il quale non permette al cervello di sviluppare appieno le sue potenzialità, lasciando spazio a degenerazioni emotive che si tramutano in raptus omicidi.
"Questi gesti - sottolineava lo psichiatra - sono in aumento proprio in questo periodo. Possiamo dire che il caldo rappresenta un fattore scatenante perché, quando le temperature s'innalzano, si diventa fisiologicamente più insofferenti, ci si stanca molto più facilmente ed è possibile perdere più frequentemente la calma. La serenità con cui vengono prese le decisioni vacilla e, in alcuni casi, si perde il controllo, sull'onda di una rabbia quasi animale. La conclusione è che il gran caldo e l'afa soffocante rendono il nostro corpo più debole e incline a gesti eclatanti, dato che il nostro cervello va in sofferenza da 'riserva energetica' e la nostra mente si annebbia pericolosamente".
Stando alle attuali proiezioni meteorologiche, l'attuale ondata caldo-umida potrebbe non abbandonarci addirittura per settimane, mettendo in gioco il pericolosissimo fattore "persistenza", citato ad inizio articolo, che caratterizza le avvezioni calde di stampo africano a differenza di quelle legate all'Anticiclone delle Azzorre, in cui al caldo intenso del giorno segue una fase più fresca notturna, che permette al corpo e al sistema nervoso umano di recuperare dallo stress termico diurno.
La situazione sembra prospettarsi realmente preoccupante se le attuali previsioni a medio e lungo termine dovessero essere confermate, come ci ricorda uno studio della rivista Science, in cui, scienziati americani citano l’aumento delle violenze domestiche in India durante le recenti siccità, e un'impennata del numero di casi di aggressioni, stupri e omicidi durante le ondate di caldo negli Stati Uniti.
Luciano Serangeli
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