Gli scienziati "dissidenti " dicono...
Ricostruzione dell'Attività Solare alla fine dell'ultima Era Glaciale
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- Pubblicato 21 Agosto 2014
- Scritto da Paolo Lui
"E 'il Sole, stupidi": questo ripetiamo nei nostri articoli, notando che L'IPCC non incorpora in maniera corretta l'influenza del sole sul clima, regionale o mondiale, nei riferimenti che usano per la loro "modellistica".
E allora, diamo l'ennesima notizia di un nuovo studio...Per la prima volta, un gruppo di ricerca è stato in grado di ricostruire l'attività solare alla fine dell'ultima era glaciale, intorno da 20.000 a 10.000 anni fa, analizzando gli elementi tracciati in carote di ghiaccio in Groenlandia e formazioni rupestri provenienti dalla Cina.
Durante l'ultimo massimo glaciale, la Svezia è stata coperta da un sottile strato di ghiaccio, che si estendeva fino alla Germania settentrionale, e i livelli del mare erano più di 100 metri inferiori a quello che sono oggi, perché l'acqua era gelata nelle vaste calotte di ghiaccio. Il nuovo studio mostra che la variazione del sole influenza il clima in un modo simile, indipendentemente dal fatto che il clima sia estremo, come durante l'era glaciale, o come lo è oggi.
"Lo studio mostra un legame inaspettato tra l'attività solare e il cambiamento climatico. Esso mostra sia che i cambiamenti dell'attività solare non sono nulla di nuovo, e che l'attività solare influenza il clima, soprattutto a livello regionale. La comprensione di questi processi ci aiuta a prevedere meglio il clima in alcune regioni ", spiega Raimund Muscheler, Docente di Geologia del Quaternario all'Università di Lund, e co-autore dello studio.
L'impatto del sole sul clima è una questione dibattituta, soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento globale, molto meno del previsto negli ultimi 15 anni. C'è ancora molta incertezza su come il sole influisce sul clima, ma lo studio suggerisce che l'energia solare diretta non è il fattore più importante, ma piuttosto lo sono gli effetti indiretti sulla circolazione atmosferica.
"L'attività solare ridotta potrebbe portare a inverni più freddi nel Nord Europa. Questo perché la radiazione UV del sole influisce sulla circolazione atmosferica. E' interessante notare che gli stessi processi portano a inverni più caldi in Groenlandia, con maggiori precipitazioni nevose e più tempeste. Lo studio mostra anche che i vari processi solari devono essere inclusi nei modelli climatici, al fine di meglio prevedere i futuri cambiamenti climatici globali e regionali ", conclude il dottor Muscheler.
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