Monitoraggio eventi meteo
A fasi alterne continua a scaldarsi la Stratosfera. Nei prossimi giorni Vortice Polare sempre più disturbato, che cosa potrebbe accadere?
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- Pubblicato 06 Gennaio 2012
- Scritto da Rinaldo Cilli
Sono giorni di attesa per il Continente europeo, che fino ad ora non ha vissuto certo periodi invernali degni di tale nome. L'attuale saccatura polare non è certo da considersi un evento importante, anche perchè è accompagnata da termiche a 850 hPa che al più toccano i -5/-8°C. I Paesi dell'Europa, specie quelli centro-orientali, sono abituati a valori decisamente più bassi. Non resta tuttavia che accontentarci, anche perchè ci sono aree del vecchio continente, come la Spagna, che stanno vivendo un'inverno mascherato da primavera. Ben vengano quindi gli sbuffi freddi da est. Ma la nostra attenzione va ora rivolta alle alte quote stratosferiche che in questi giorni stiamo monitorando in maniera decisa. Prendiamo così in riferimento la quota isobarica di 10 hPa.
Attualmente si sta materializzando un primo riscaldamento in area russio-siberiana, che si protrarrà almeno fino a martedì 10 gennaio, seppur non sembra voler coinvolgere in maniera particolare le aree polari, tant'è che il VP non subirà particolari effetti. Un altro riscaldamento invece, ancora in area siberiana, prenderà corpo a partire dal 12 del mese e risulterà più intenso di quello attuale. Questo riuscirà a disturbare il Vortice Polare e a scaldare, parzialmente, le aree al di sopra della Groenlandia. Anche in questo caso il VP subirà dei colpi, ma per il momento sembra voler reggere, impassibile.
Attenzione però ad un terzo riscaldamento, che mostriamo nella cartina sottostante:
Si tratterà di un aumento termico davvero notevole in area siberiana e sembra che stavolta riesca ad estendersi anche sopra al Polo. Addirittura sembra che riesca a spingersi fin sull'America centro-settentrionale, il che significherebbe che il Vortice Polare subirebbe degli ulteriori e continui disturbi, probabilmente favorendone (ma si tratta solo di un'ipotesi) un'inevitabile rottura. Osservate i valori, in area siberiana, a 10 hPa, si toccheranno i +16°C!.
Nell'altra cartina (fonte www.meteogiornale.it) possiamo invece apprezzare la differenza termica tra oggi e il 13 gennaio. L'immagine ci mostra come, nei prossimi 6-7 giorni, l'aumento termico risulterà per lo più compreso tra +20/+25°C. Alle quote stratosferiche al di sopra del Polo si materializzerà così un brusco aumento delle temperature. Che sia dunque la volta buona? E' presto per esserne certi, anche perchè non resta che monitorare se la scaldata alla 10 hPa riuscirà ad estendersi anche alle quote inferiori. Se ciò accadesse allora potrebbero improvvisamente riaccendersi le speranze invernali per il Continente europeo, ma è presto, non ci resta che attendere i prossimi aggiornamenti.
(In questa immagine è rappresentato l'aumento termico alla 10 hPa sopra al Polo)
Rinaldo Cilli{jacomment on}
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