Monitoraggio eventi meteo
Domenica scorsa il tornado a Roma: analisi tecnica del fenomeno
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- Pubblicato 13 Novembre 2016
- Scritto da Simone Gitto
Le coste laziali sono tra le aree più a rischio tornado in Italia.
Domenica scorsa a Nord di Roma si è assistito ad uno dei tornado più maestosi visti fino ad adesso in italia: analizziamo le cause e la situazione sinottica che lo hanno generato.
Una grossa saccatura occupava il meditteraneo occidentale e in Italia scorreva il "flusso" sud-occidentale del ramo ascendente della saccatura. Domenica pomeriggio nel Tirreno vi era la tipica "linea di convergenza" (linea di scorrimento) all'interno del "settore caldo".
Come ben sappiamo i fenomeni di "convergenza" all'interno del "fronte caldo" sono sintomi di fenomeni "autorigeneranti" o fenomeni estremi. All'interno del settore caldo infatti, è presente area instabile ed umidache sotto oppurtune condizioni va a determinare fenomeni piuttosto rilevanti. In passato abbiamo visto come tutto ciò determinava fenomeni "autorigenerativi" o "V-Shaped".In questo caso però si è andati oltre, infatti la presenza di fenomeni di tipo Supercellulari, ovvero la presenza di "Supercelle" ha permesso la formazione del Tornado che ha colpito a Nord di Roma, Cesano e Ladispoli.
Infatti proprio la presenza di una Supercella ovvero di un temporale che possiede un "mesociclone", ovvero un "cuore" rotante (bassa pressione) capace di autoalimentare la struttura è in grado di formare un tornado. Per le caratteristiche di una "Supercella" clicca qui.
Dalla "Wall Cloud", ovvero la "Nube a muro", come visibile dallo schema, si è esteso il tornado. Trattasi dunque di un Tornado "mesociclonico" (come quelli Americani) non di un "Landspout" originato da "linee secche" che creano una locale vorticità.
Possibilità di prevederlo? Indici che determinano la formazione?
Esistono delle mappe o indici in grado di prevedere una certà "probabilità" che si verifichi il fenomeno. Uno degli indici più usato è lo "SRH" (Storm Relative Helicity) ovvero l'Elicità relativa alla tempesta.
Cos'è l'elicità in meteorologia?
In meteorologia l'elicità ha come unità di misura l'energia per unità di massa (m2/s2) quindi indica il trasferimento di energia da parte dello wind shera con l'altitudine e la direzionalità. Tutto ciò indica la possibilità di fenomeni vorticosi, quindi tornado da parte dei temporali. Ma ciò non basta, infatti questa mappa indica solo l'azione "Dinamica" e non quella "termica". Un ulteriore indice EHI (Energy Helity Index) tiene conto sia dello SRH e sia del CAPE.
Il tornado, come visibile nella foto soprastante, può essere classificato, secondo la scala Fujita tra un EF2 ed un EF3. E' riuscito a spinegersi all'interno per quasi una decina di chilometri. I venti hanno superato i 200 Km/h.
Concludiamo con una mappa delle aree a rischio tornado in Italia. Si scopre che le zone costiere del Lazio non sono nuove a questi episodi come del resto la Puglia e la pianura Padana. Continuate a seguirci nei prossimi aggiornamenti.
Simone Gitto
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