Monitoraggio eventi meteo
Stati Uniti ancora nel mirino del VORTICE POLARE. Ci sarà l'occasione per nuovi, importanti EVENTI?
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- Pubblicato 12 Gennaio 2014
- Scritto da Rinaldo Cilli
La particolare configurazione sinottica che sta caratterizzando la stagione invernale sull'emisfero settentrionale sta notevolmente penalizzando l'Europa e gran parte del Mediterraneo, che fino ad ora non hanno mai osservato l'arrivo di importanti irruzioni d'aria fredda.
E' vero, nei prossimi giorni giungerà un nucleo d'aria artica che investirà gran parte dell'Est europeo, ma si tratterà fondamentalmente di una circolazione secondaria, collegata al lobo del Vortice Polare siberiano che prosegue a mantenersi estremamente lontano dall'Europa.
L'asse del Vortice Polare stratosferico non ha subito importanti cambiamenti da settimane, impedendo così alle saccatura d'aria gelida di spingersi verso le latitudini centro-meridionali del Continente europeo, anche a causa di una super circolazione canadese che ha inibito gli attacchi verso nord/nord-est dell'anticiclone delle Azzorre.
Tutto spiegato e soprattutto confermato dal forte cooling stratosferico verificatosi tra la fine di Novembre e la prima parte di Dicembre, con il VP che si è notevolmente compattato e allo stesso tempo ha alimentato, causa il sensibile travaso di geopotenziali in area, il vortice canadese che ha dominato lo scenario meteo-climatico sull'Europa per più di un mese.
Ma ora la situazione si è parzialmente sbloccata, nel senso che le velocità zonali si sono indebolite, allo stesso tempo si è verificato uno "svuotamento" delle vorticita potenziali in sede nord-atlantica, ragion per cui un flusso di calore è riuscito a spingersi tra la Groenlandia e la Scandinavia, dando luogo alla formazione di un'anticiclone dinamico che ha favorito la retrogressione di un nucleo d'aria molto fredda che nei prossimi giorni invaderà l'area europea orientale.
Ma ormai il Vortice Polare stratosferico si è notevolmente indebolito a causa dei continui attacchi da parte degli upper warming siberiani che ne hanno sensibilmente destabilizzato la struttura. La fase di cooling è oramai terminata e la situazione, nel corso delle prossime settimane, dovrebbe comunque farsi più dinamica, caratterizzata insomma da ondulazioni meridiane via via più marcate.
Nel corso dell terza decade mensile l'asse del VPS tenderà a ruotare e si disporrà via via a favore di possibili irruzioni d'aria gelida verso l'Europa. Prima però bisognerà fare i conti con una fase zonale piuttosto marcata, figlia appunto della rotazione del VPS che alimenterà la circolazione depressionaria nord-atlantica. Compiutosi questo processo dovrebbero iniziare gli attacchi da parte dell'anticiclone delle Azzorre verso nord, con disturbi al Vortice Polare troposferico che si indebolirà e ondate di freddo via via più frequenti in gran parte del vecchio Continente.
Intanto saranno ancora e soprattutto gli Stati Uniti a risentire delle colate gelide più marcate. Perchè sarà qui che si concentrerà l'azione "instabile" del Vortice Polare, che si posizionerà come già accaduto recentemente, tra il Canada e la Groenlandia, anche qualche chilometro più a sud. Nel corso dei prossimi giorni infatti, proprio tra Canada e Stati Uniti centro-orientali, vi sarà occasione per nuove incursioni d'aria fredda o moderatamentre fredda da nord, con nevicate a tratti intense e temperature in forte calio.
La situazione dovrebbe farsi via via sempre più interessante soprattutto dopo il 20 Gennaio, quando gli attacchi da parte dell'anticiclone sul Pacifico si faranno nuovamente più marcati verso nord, costringendo il VP a spingere via via verso sud/sud-est. Non escludiamo, a tal proposito, che proprio un lobo del Vortice Polare possa determinare una nuova, cruda fase invernale negli States intorno alla fine del mese, ipotesi peraltro confermata anche dalla carta stratoisferica a 100 hpa a corredo di questo articolo. Ci torneremo.
Rinaldo Cilli
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