Analisi Tropo-Stratosferica
Split del VORTICE POLARE STRATOSFERICO ormai prossimo, da valutare i tempi di PROPAGAZIONE alle quote inferiori. Futuro dell'Europa sempre più improntato al GRANDE GELO
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- Pubblicato 07 Gennaio 2013
- Scritto da Rinaldo Cilli
Siamo ormai giunti nella fase culminante del forte riscaldamento stratosferico compiutosi nei giorni scorsi in area siberiana. Riscaldamento che si è poi esteso progressivamente verso i territori polari, andando a disturbare la tenuta del Vortice Polare Stratosferico e costringendone lo spostamento dalla propria sede naturale (displacement).
Ora, prima di approfondire la dinamica evolutiva e successivi, probabili risvolti, è bene innanzitutto fare una dovuta precisazione. Nel corso dei prossimi giorni l'Europa orientale e probabilmente anche parte di quella centrale, vivranno un'intensa fase di freddo invernale dovuta all'arrivo di un nucleo gelido dalla Russia con moto retrogrado verso occidente.
Con elevate probabilità il nostro Paese non risentirà della fase più acuta del freddo e, solo parzialmente, i venti settentrionali penetreranno in sede mediterranea richiamate dall'azione di taluni vortici depressionari. E' bene rammentare infatti che entro il week-end l'Italia verrà raggiunta da alcuni sistemi perturbati nord-atlantici, accompagnati da aria più fresca che farà abbassare di diversi gradi le temperature.
Ci teniamo tuttavia a ribadire che le configurazioni bariche che osserveremo predisporsi nei prossimi giorni sul comparto euro-mediterraneo saranno assolutamente attribuibili a dinamiche puramente troposferiche, che poco hanno a che vedere con l'attuale, forte riscaldamento in sede stratosferica.
Semplicemente per un motivo; i tempi di propagazione tra la stratosfera e la troposfera sono solitamente variabili tra i sette e i dieci giorni, con i tempi che si riducono se difronte abbiamo un riscaldamento stratosferico forte ed imponente. Pertanto la fase fredda dei prossimi giorni NON risulterà collegata al forte Stratwarming che ormai ha raggiunto il suo apice nei territori polari.
Fatta questa premessa torniamo ad occuparci ora della situazione relativa, per l'appunto, all'intenso warming stratosferico ormai in procinto di "spaccare" in due il VPS (Vortice Polare Stratosferico).
Dopo il displacement (intervenuto in questi giorni a seguito del forte riscaldamento), seguirà il successivo e tanto atteso Split (scissione, divisione) della struttura polare in due grandi lobi, uno destinato al nord-America, l'altro in graduale e progressivo isolamento verso l'area euro-asiatica.
Tale dinamica farà sì che la grande e vasta struttura depressionaria a cuore gelido, quale appunto il Vortice Polare, venga sostituita da una solida ed estesa area anticiclonica formatasi in tali zone a seguito del warming stratosferico ormai ben strutturato nei piani più alti dell'atmosfera.
Quanto descritto quindi può essere anche interpretato come una didattica dell'evoluzione stratosferica a seguito di un riscaldamento che tende poi a propagarsi in direzione dei territori polari. Ma torniamo ad occuparci della situazione attuale e futura per quanto concerne l'Emisfero settentrionale.
Abbiamo già ribadito nelle righe precedenti che entro la giornata di mercoledì assisteremo al tanto menzionato split del Vortice Polare Statoferico, che ne determinerà una divisione in due grandi lobi, uno dei quali andrà a posizionarsi nel nord America, l'altro in area euro-asiatica.
Dalla cartina situata a destra si evince tuttavia molto chiaramente come tale split sia attribuibile soprattutto all'azione della wave 1 (anticiclone delle Aleutine), che con la sua spinta verso nord genererà la succitata divisione del VPS.
Siamo dunque nella fase iniziale di quella che con il passare dei giorni diverrà una delle dinamiche più importanti, probabilmente, dell'intera stagione invernale. La continua spinta dell'anticiclone delle Aleutine favorirà, entro il 12-13 di Gennaio, la formazione di una vasta area anticiclonica in sede polare, con ulteriore approfondimento di anomalie termiche fortemente positive.
Qui torniamo dunque al discorso dei tempi di propagazione già menzionato in apertura editoriale. La dinamica stratosferica appena descritta, al momento, non trova riscontri alle quote più basse dell'atmosfera, quindi in area troposferica.
Il perchè è piuttosto semplice; essendo di circa 7-10 giorni il tempo in cui dovrebbe materializzarsi tale propagazione, riteniamo assai plausibile che intorno al 20/22 di Gennaio inizieremo a scrutare il cambiamento configurativo in Troposfera, con disposizione di gelidi scenari sul territorio europeo.
Inutile quindi soffermarci sulle attuali dinamiche evolutive dei modelli previsionali, perchè difronte ad una tale situazione di estrema confusione si fa davvero fatica ad inquadrare degli scenari. Riteniamo piuttosto plausibile che non appena verrà fatta un pò di chiarezza le mappe modellistiche cambieranno radicalmente e senza ulteriori indugi potrebbero davvero virare verso il grande freddo.
Ma ripeto, inutile fasciarsi la testa prima di rompersela, diamo il tempo alle dinamiche stratosferiche di intervenire anche in Troposfera, poi probabilmente bisognerà abituarci ad osservare tutt'altro tipo di scenari, perchè un riscaldamento così intenso in Stratosferca certamente non passerà e non potrà passare inosservato.
Rinaldo Cilli, Meteo Portale Italia
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