Analisi Stratosfera
Analisi STRATOSFERA: si va verso la rotazione del Vortice Polare stratosferico. Cosa aspettarci?
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- Categoria: Analisi Stratosfera
- Pubblicato 13 Gennaio 2014
- Scritto da Rinaldo Cilli
La prolungata staticità dell'inverno è destinata a terminare durante l'arco della settimana appena iniziata, a causa dell'arrivo di svariati sistemi depressionari nord-atlantici che riporteranno condizioni di maltempo a tratti marcato sulla quasi totalità del nostro Paese.
Il grande assente tuttavia è e resterà ancora per qualche giorno il grande freddo. Non c'è dubbio che questa prima parte d'Inverno sia stata caratterizzata da un trend meteo-climatico davvero statico, bloccato, influenzato in larga parte dal forte cooling stratosferico verificatosi tra il mese di Novembre e quello di Dicembre.
Raffreddamento questo che ha condizionato lo stato salutare sia del Vortice Polare stratosferico, sia di quello troposferico, con evidente compattamento della struttura e conseguente concentrazione del core gelido tra l'America settentrionale e il settore siberiano, nella più classica delle situazione di AO+ (con travaso di geopotenziali che ha alimentato il vortice canadese).
Poi son sopraggiunti i disturbi evidenti e continui delle onde planetarie, che hanno esaltato la formazione di alcuni upper warming proprio in sede siberiana tutt'ora intenti a disturbare e destabilizzare la struttura del VPS (indicheremo con VPS il Vortice Polare stratosferico). Nella figura sottostante possiamo osservare le attuali vorticità potenziali alla quota isoentropica di 380 K (circa 100 hPa), per notare una maggiore intrusione del flusso di calore sub-tropicale verso il polo.
Il continuo affluire di aria più calda verso nord potrebbe favorire, nel corso dei prossimi giorni, un aumento delle vorticità potenziali in area siberiana, con conseguente svuotamento (pur se parziale) di quelle canadesi. Ciò comporterebbe pertanto dapprima un una accentuazione delle velocità zonali, successivamente invece un nuovo rallentamento.
Lo spostamento delle vorticità potenziali dal comparto canadese a quello siberiano potrebbe nuovamente accentuare la circolazione zonale alle medio-alte latitudini, intorno al 22-23 di Gennaio, pur con tendenza a maggior meridianizzazione delle saccature (quindi con aria più fredda proveniente dal nord-Atlantico a scorrere verso il comparto europeo).
Nell'immagine situata a destra possiamo invece osservare, nella prima e nella seconda tabella (1 e 2) il rallentamento delle velocità zonali alle quote isobariche di 1, 10 e 30 hPa. Ciò lascia intuire che oramai ci siam lasciati alle spalle la lunga fase meteorologica contraddistinta da zonalità marcata, con l'arrivo di periodi caratterizzati da più frequenti scambi meridiani (deboli, non marcatamente pronunciati).
Nella tabella 3 (cliccare sull'immagine per ingrandirla ed avere una miglior visuale) è invece rappresentata l'attività dei flussi di calore ancora piuttosto pronunciata, segnale che i disturbi al VPS da parte degli upper warming continueranno ancora. Da notare invece, nella tabella 5, i flussi che dopo metà mese potrebbero iniziare a puntare dritti verso il polo.
Lo svuotamento graduale delle velocità zonali in area canadese favorirà una progressiva rotazione dell'asse del VPS in senso antiorario, con spostamento della struttrura verso il comparto siberiano. Tale movimento, accompagnato inoltre dai continui disturbi delle onde planetarie, potrebbe favorire un nuovo riscaldamento stratosferico proprio intorno alla conclusione mensile, ancora una volta inquadrabile in sede siberiana.
Tutti i dati attualmente disponibili lasciano presagire ad un cambio di rotta della stagione invernale durante il mese di Febbraio. Bisognerà valutare nel corso dei prossimi giorni se la dinamica sopra descritta troverà conferma, ma è auspicabile che ciò accada vista anche la maggior predicità della stratosfera rispetto alla troposfera. Ci giochiamo l'inverno tra qualche settimana, se tutto andrà per il verso giusto prepariamoci ad un Febbraio che certamente non deluderà...
Rinaldo Cilli
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