Analisi & Monitoraggio Teleconnessioni
Blocking Index: scampoli di GELO in Europa, ARTICO senza fine negli Stati Uniti. L'analisi nel dettaglio
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- Pubblicato 23 Gennaio 2014
- Scritto da Rinaldo Cilli
Segnali di sblocco, da un punto di vista strettamente configurativo, non se ne intravedono di importanti, se non che nei prossimi giorni riprenderà vigore la circolazione nord-atlantica che piloterà numerose perturbazioni a carattere freddo fin sul cuore del Mar Mediterraneo.
Quanto meno quindi le temperature si abbasseranno e la quota neve, via via, tenderà a calare fino alle quote basse o molto basse delle Alpi, collinari o di media montagna per quanto concerne il Centro-Sud. Non escludiamo che mercoledì la neve possa spingersi fin sulle pianure dell'estremo Nord-Ovest, ma si tratta comunque di un'ipotesi ancora da confermare.
Ciò che manca comunque è la svolta stagionale che in queste settimane si è fatta attendere con estrema trepidazione sul vecchio Continente. Un'ondata di gelo è tornata ad interessare soltanto il comparto europeo nord-orientale e orientale, ma per il resto si tratta di una normalissima fase meteo-climatica invernale, nulla più.
Ci preme inoltre rammentare la forte anomalie negativa che prosegue invece ad interessare gran parte degli Stati Uniti, ove imperversano furiose ondate di gelo più o meno intense che apportano condizioni invernali davvero estreme in più di qualche settore. Questo perchè resiste ancora la situazione sinottica delle recenti settimane, con blocco anticiclonico ad ovest (fin su all'Alaska) e continue sortite da parte del Vortice Polare verso sud/sud-est.
Ma osservate ora la cartina allegata a questo articolo, riferita alla situazione del blocking index prevista per i prossimi 13-14 giorni. Pe saperne di più su tale indice vi rimando alla didattica che ne spiega dettagliatamente la funzione e le carratteristiche, consultabile al seguente indirizzo: Blocking Index: didattica semplificata. Cosa è e cosa monitora.
Or ben, come possiamo osservare dalla cartina persiste un'anomalia positiva di geopotenziale sull'Europa più orientale, che impedisce all'aria fredda siberiana di intraprendere movimenti retrogradi da est verso ovest. Dall'altra parte ritroviamo invece una wave 2 (anticiclone delle Azzorre) piuttosto schiacciata alle medie latitudini in pieno Atlantico, impedita in eventuali sortite meridiane verso nord dal forte getto polare in fuoriucita dal Nord America.
Questa dinamica sinottico-configurativa è quella che ha dominato lo scenario meteorologico durante questo periodo invernale. Nella cartina possiamo inoltre osservare la proroponte azione della wave 1 (anticiclone del pacifico) "sfondare" in pieno Artico, permettendo al getto polare di spingersi con estrema irruenza verso sud/sud-est, in direzione appunto del Canada e degli States. Getto che poi, come visto, andrà successivamente ad inibire l'eventuale blocco altopressorio operato dalla wave 2.
In conclusione: dall'analisi appena effettuata si evince in maniera chiara ed inequivocabile come almeno per i prossimi 7-10 giorni non ci attendiamo importanti mutamenti dello scenario barico in sede europea, soprattutto in termini di grande freddo. Le proiezioni si spingono in questo caso fino ai primi 5-6 fiorni del mese di Febbraio, a conferma quindi che l'impianto configurativo non subirà mutamenti radicali rispetto al pattern che ha dominato in questi ultimi mesi.
Rinaldo Cilli
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