Analisi Meteorologica
Azione di DISTURBO da est, INSTABILITA' in crescendo dal week end
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- Pubblicato 05 Giugno 2015
- Scritto da Rinaldo Cilli
Fa caldo su tutta l'Italia e di certo, questa, non è una notizia. Colpisce invece il fatto che in molti, anche tra gli eddetti ai lavori, confondano la reale provenienza di queste calde masse d'aria; non è infatti l'anticiclone africano il fautore di questa rovente fase calda tipicamente estiva, bensì il ben più clemente anticiclone delle Azzorre. Ma allora, vi chiederete, perchè fa così caldo?
In realtà non siamo difronte ad un'eccezionalità, bensì ad un periodo caldo che risulta sì intenso, ma che in stagioni passate ha certamente mostrato lati peggiori. Fa così caldo per via della subsidenza, la compressione dell'aria verso il suolo tipica di un dominio anticiclonico. Più che altro questo processo implica un graduale accrescimento dell'umidità nei bassi strati, con conseguente aumento dell'afa e situazione di caldo via via sempre più insopportabile. E poi è evidente che la natura di questa struttura non è affatto africana, bensì oceanica, ed è qui che sta la differenza.
Ma torniamo a noi; detto della fase estiva è nostra premura ora provare a capire che cosa potrebbe succedere alla luce delle ultime uscite modellistiche. A dire la verità nessun colpo di scena importante, quindi nessuno stravolgimento rispetto a quanto fin'ora analizzato. L'alta pressione infatti continuerà a regalarci condizioni meteo-climatiche dal sapore prettamente estivo anche tra il week end e l'inizio della prossima settimana, con tanto sole e temperature quasi ovunque superiori ai +30°C.
L'unica nota "stonata" viene tuttavia rappresentata da quel disturbo in quota che possiamo osservare, nella cartina, a ridosso della Penisola balcanica. Ebbene, si tratta di un nucleo d'aria fresca che si avvicinerà minacciosamente alle nostre regioni meridionali, dando vita tra domani (6 giugno) e l'inizio della prossima settimana (9-10 giugno) ad un aumento marcato dell'instabilità atmosferica.
Viene infatti accompagnato da correnti più fresche in quota che destabilizzeranno l'aria e incentiveranno la formazione di forti sistemi temporaleschi che a tratti potranno risultare anche molto intensi, proprio per via della tanta energia disponibile dopo la prolungata fase altopressoria. Allo stesso tempo, da nord, un fronte d'aria fredda riuscirà a lambire l'arco alpino, determinando così anche in queste zone un aumento significativo dell'instabilità. Sta prendendo quindi sempre più corpo una crisi evidente dell'alta pressione.
Nella cartina qui di fianco possiamo osservare le aree dell'Italia ove si concentreranno le precipitazioni proprio nel periodo 6-10 Giugno; ebbene, Alpi, prealpi e Appennino centro-meridionale sono senz'altro i settori che faranno registrare gli accumuli pluviometrici più importanti, tralasciando poi che la fenomenologia precipitativa potrà estendersi in molti casi verso le pianure del Piemonte, della Lombardia, più giù anche sui settori costieri di medio-basso Lazio, Campania e Calabria.
Molto probabilmente verranno coinvolte anche le zone più interne delle due Isole maggiori, mentre su Val Padana orientale, coste toscane e coste adriatiche dominerà il sole. In rosso abbiamo poi evidenziato quelle zone ove i fenomeni potranno risultare davvero molto violenti (con accumuli anche superiori a 50-60 mm) e corrispondono alle Alpi occidentali, Valle D'Aosta, nord del Piemonte e rilievi lombardi, poi più giù tutto l'Appennino meridionale dalla Campania alla Calabria. Qui i i temporali potranno infatti sfociare in frequenti episodi grandigeni.
Rinaldo Cilli
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