Analisi Meteorologica
L'Inverno 2014/2015 comincia a lavorare per bene, FREDDO e NEVE guadagnano terreno da est
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- Pubblicato 25 Novembre 2014
- Scritto da Daniele Ingemi
A differenza dello scorso inverno, quest’anno la stagione pare che si stia mettendo già a lavorare prima di raggiungere l’Europa. Difatti, già in queste settimane, l’assetto “bipolare” del vortice polare sta favorendo l’isolamento, e la successiva sedimentazione di due grandi “poli di aria gelida” (“lakes cold”), rispettivamente fra il Canada settentrionale e l’intera fascia siberiana, dagli Urali alla Jacuzia.
In particolare, sul comparto siberiano, la protezione offerta dal robusto promontorio anticiclonico di blocco che nelle ultime settimane si è isolato sopra la Russia europea, non ha fatto altro che accelerare il processo di “raffreddamento pellicolare”, che pone le basi per lo sviluppo del futuro anticiclone termico sulle lande, ormai ghiacciate, dell’Eurasia.
Questo strato di aria gelida e molto pesante, nei prossimi giorni, complice il forte irraggiamento notturno di fine Novembre e inizio Dicembre, tenderà a depositarsi nei pressi del suolo innevato, formando un “cuscino di aria gelida” che si accumulerà come una pellicola invisibile (se non per le galaverne indotte dall’inversione termica) nell’area compresa fra la Jacuzia, gli Urali e le steppe del Kazakistan. Un segnale importante viene proprio dalla disposizione dell’asse principale del “lobo siberiano” del vortice polare, il quale in questi giorni è stato in grado di interagire più direttamente con l’anticiclone dinamico sulla Russia europea, favorendo la discesa di una intensa avvezione gelida, artico continentale, fino al cuore delle steppe del Kazakistan.
Quindi a latitudini più meridionali di quanto visto finora in altre parti dell’Asia. Segnale positivo che sta ad indicarci come il freddo, passo dopo passo, riesca a sedimentarsi per avvicinarsi alle porte dell’Europa, accumulandosi giorno dopo giorno sui paesi di frontiera, fra la Russia europea e l’Ucraina, per penetrare fin dentro il continente. Notevole anche l’importanza delle prime nevicate, prodotte dal passaggio di un debole sistema frontale, che hanno imbiancato le pianure della Russia europea, Lettonia, Lituania, Bielorussia e Ucraina.
Questo deposito di neve fresca su queste pianure dell’est Europa, favorirà, già dai prossimi giorni, una sedimentazione del freddo nei bassi strati, agevolando l’isolamento del primo vero “cuscino freddo” sulle aree continentali dell’Europa orientale. Ossia quello strato di aria gelida e pesante, spesso non più di 1.5 km, che stagna nello strato d’aria prossimo il suolo, innevato di fresco. Lo stazionare di questo “cuscino di aria gelida” determinerà un ulteriore diminuzione delle temperature, che si avvertirà principalmente nelle zone interessate dall’innevamento.
A ciò si sommerà pure l’effetto “Albedo” indotto dallo strato di neve appena depositato sul terreno, che contribuirà a far piombare le temperature, in particolare le minime notturne, sotto la soglia dei -6°C -7°C, ma con picchi che sul vicino confine russo e sulla Bielorussia potranno scendere anche sotto il muro dei -10°C. Freddo, anzi si può parlare anche di gelo, che dovrebbe insistere, soprattutto fra Russia, Bielorussia e Ucraina, ma con successivo interessamento di Romania, Moldavia, Ungheria, Serbia e Balcani, fino alla prima decade di Dicembre. Dinamiche incoraggianti che già dalle prossime settimane potrebbero riaprire scenari invernali davvero interessanti, almeno per metà del continente europeo.
Daniele Ingemi
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