Analisi Meteorologica
Vortice Polare allungato nella morsa di due HP artiche: flusso perturbato spinto a sud
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- Categoria: Analisi Meteorologica
- Pubblicato 10 Novembre 2014
- Scritto da Luciano Serangeli
L'Artico muta conformazione barica.
Rientrata, forse solo temporaneamente, l'anomalia di Dipolo Artico, la presenza di aree anticicloniche su entrambi i lati del Mar Glaciale Artico, costringe la figura del Vortice Polare in un lungo e stretto corridoio centrale, che ne schiaccia la figura rendendola oblunga e molto protesa verso le latitudini temperate, specialmente in Oceano Atlantico.
Quella che normalmente è una lunga fascia di basse pressioni poste a simil-cerchio, diventa una linea retta di cicloni che passando dalla zona del Polo Nord, si allineano in un lungo treno, i cui estremi sono, in Oceano Pacifico la Bassa Pressione delle Aleutine, mentre in Oceano Atlantico, complice l'alta pressione sulla Groenlandia ad ovest, e quella Russo-Scandinava ad est, costringe il Getto Polare a insinuarsi in uno stretto varco che, oltrepassando Regno Unito e Europa Franco-Iberica, si insinua profondamente, con una configurazione inusuale viste le latitudini subtropicali, in territorio nordafricano.
Come risposta a questo affondo perentorio sin nell'interno dell'Africa Nordoccidentale, si innesca una vasta e costante risalita calda sahariana verso il Mediterraneo (figura a destra).
Un vero e proprio nastro trasportatore (conveyor belt) di energia calda, a disposizione della genesi di fenomeni instabili intensi, che non di rado, e ne abbiamo testimonianza negli eventi che hanno colpito la nostra Penisola la scorsa settimana, innescano quella che in meteorologia è detta instabilità condizionata simmetrica (slantwise convection).
Come abbiamo tutti potuto osservare, in questa circostanza i fenomeni atmosferici risultano essere di natura talora estrema e tendono a stazionare lungamente sulle stesse aree qualora il lungo asse ciclonico non sia in grado di muovere verso est, a causa della presenza di un anticiclone di blocco ad oriente dello Stivale, che ne frena il naturale moto zonale.
Quindi la particolare conformazione assunta attualmente dal Vortice Polare, potrebbe essere la causa del costante ripetersi di estremo maltempo sull'Italia, qualora non subentri un nuovo assetto barico della figura artica, cosa che le proiezioni modellistiche sembrano fortunatamente ipotizzare.
Non resta altro da fare che monitorare costantemente e nel frattempo fare la massima attenzione alle condizioni meteorologiche sul nostro Paese, che già in queste ore hanno generato numerosi stati di allerta.
Luciano Serangeli
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