Analisi Meteorologica
Lungo termine: Freddo in terza decade, ma non il Gelo!
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- Pubblicato 10 Marzo 2014
Da alcuni giorni i principali centri di calcolo per le previsioni a lungo termine mostrano spettacolari irruzioni di aria fredda dall'artico verso le basse latitudini europee.
Tutto ciò a causa del fisiologico rallentamento del Vortice Polare che determina scambi di calore in senso meridiano, incentivati dall'elevazione dell'alta pressione delle Azzorre verso il nord Europa. A parte che la traiettoria degli affondi freddi resta ancora un mistero, occorre fare anche un'importante considerazione; prima che il mediterraneo possa piombare in una fase di gelo bisognerebbe che si creasse un serbatoio di aria fredda sull'est europeo; cosa che per i prossimi 10 giorni non avverrà e che, a mio giudizio, non potrà mai avvennire anche nel prossimo futuro. Questo per alcuni importanti fattori, primo fra tutti un consistente mancato raffreddamento dell'area russa nel periodo invernale. Capirete che anche se massicce irruzioni di aria fredda dall'artico si dirigessero verso il comparto russo-balcanico il freddo verrebbe stemprato non poco dal "calore" presente nei bassi strati. Poichè le ondate di gelo sull'Italia sono causate da irruzioni di aria fredda da nord-est o da est di tipo pellicolare (aria fredda che viaggia nei bassi strati, a contatto con il suolo), è da scartare una possibile ondata di gelo sulla nostra penisola. Quello che potrebbe accadere, invece, sarebbe un'irruzione di aria artica dalla Valle del Rodano, a stretto giro, che oltre a portare una massiccia dose di freddo in quota, causerebbe precipitazioni a carattere di rovescio con grandine e gragnola, senza escludere nevicate fino alle basse quote. Chiaramente con le precipitazioni il freddo in quota si riverserebbe nei bassi strati e laddove l'orografia del territorio lo permette potrebbe causare gelate tardive; tutto ciò comunque rientra fra i possibili scenari di un normale inizio di primavera. Ma questo non ha nulla a che vedere con un'ondata di gelo!
La mappa che segue, elaborata dal Centro Europeo, prevista per Martedì 18 marzo, mette in evidenza il possibile cambio di pattern sinottico sull'Europa con il ritiro in Atlantico dell'alta pressione delle Azzorre e il suo tentativo di elevazione verso nord. Pressione in calo sul mediterraneo e valori bassi di geopotenziale invadono l'Europa centro-orientale.
Giuseppe Stabile
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