Monitoraggio & Analisi modelli
Dall'AFRICA all'ARTICO, come non farsi ingannare dai RIBALTONI meteo
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- Categoria: Monitoraggio & Analisi modelli
- Pubblicato 18 Dicembre 2014
- Scritto da Luca Angelini
I giorni passano, l'inverno indugia e la tensione si fa palpabile. Un nervosismo fisiologico che serpeggia tra appassionati e addetti ai lavori, tra chi vorrebbe una stagione normale e chi opterebbe per un giorno di pura Siberia. Ma alla natura non si comanda e così ecco che anche questo mese di dicembre, proprio come quello dello scorso anno, sta scivolando via senza colpo ferire.
E intanto dell'inverno ancora nessuna traccia.
Forse si è perso tra le pieghe degli Urali o sta cercando di far sentire i suoi primi vagiti dalle sterminate distese di ghiaccio della Groenlandia. Fatto sta che nel popolo della meteo c'è chi ha già iniziato a beneficiare di visioni mistiche, chissà forse imbeccato in sogno da qualche santo protettore, tanto da vedere e addirittura prevedere a scadenze regolari ondate di gelo estremo da un capo all'altro della Terra.
Potremmo noi essere da meno e non partecipare a questa parata di gelidi proclami? Volete leggere anche su queste righe che entro la fine dell'anno l'Italia verrà bloccata dalla tempesta del momento? No signori, noi non lo faremo. Preferiamo esporci a qualche click in meno ma offrire a tutti voi, cari lettori, una indomita professionalità e spiegarvi come stanno veramente le cose.
E allora ecco un breve ragguaglio: l'atmosfera ha una parte predicibile, che si può dunque simulare con i modelli utilizzando le leggi della Fisica, e una parte impredicibile, dovuta al caos deterministico. Normalmente la parte predicibile e quella caotica tendono a bilanciarsi, permettendoci di utilizzare con sufficiente margine di sicurezza i modelli per simulare l'evoluzione dell'atmosfera. In determinate condizioni invece, la parte impredicibile può addirittura prevalere sull'altra e i modelli diventano pertanto inutilizzabili.
Guardate bene il grafico d'ensemble allegato in figura e riferito ad una città del nord (Milano). Lo score ci restituisce una forbice di temperatura che il 1 gennaio, all'altezza geopotenziale di 850hPa (1500m circa) può variare da +11°C a -10°C, ossia la bellezza di 21 °C!. Ora, in base a questo strumento, che è l'unico utilizzabile per linee di tendenza longe range, vi garantiamo che non è possibile stilare una previsione meteorologica attendibile. La scienza ci dà l'out-out, ci pone un limite invalicabile.
Accontentiamoci dunque di sapere che fino a Natale il tempo trascorrerà all'insegna di prevalenti condizioni di tempo buono o discreto, con pochi disturbi (essenzialmente concentrati lungo la cresta alpina di confine) con clima più mite della norma (ad eccezione delle zone pianeggianti interessate da nebbia e gelate notturne).
Possiamo spingerci a individuare un possibile moderato raffreddamento intorno al 27 dicembre, tale da riportare le temperature in media o appena al di sotto, ma poi stop, si chiude. Ci ritroveremo su queste pagine quando gli strumenti che la scienza ci mette a disposizione torneranno ad essere fruibili nel pieno delle loro potenzialità. Prima di allora portate pazienza, e tornate regolarmente su questo sito, dove troverete sempre informazioni fresche e imprescindibilmente attendibili.
Luca Angelini
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