Analisi & Monitoraggio Teleconnessioni
Dopo metà mese lieve flessione dell'indice AO. Possibilità attiva dei primi sbuffi freddi verso l'Italia
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- Pubblicato 10 Dicembre 2011
- Scritto da Rinaldo Cilli
Il Vortice Polare sta forse vivendo uno degli stati di forma migliori di queste ultime stagioni invernali. L'estrema compattezza della struttura fredda al Polo è dovuta principalmente al raffreddamento stratosferico compiutosi nei giorni scorsi alle quote più alte (da 10 hPa con propagazione fino ai 50 hPa). A testimonianza di questo è riscontrato un indice AO su livelli fortemente positivi, addirittura i più alti valori registrati da Agosto a questa parte. Finchè non si avranno dei cambiamenti, per l'Inverno sul Mediterraneo ci sarà davvero ben poco da fare.
A tal proposito abbiamo scelto di monitorare proprio l'indice AO in quanto riscontriamo che dopo la metà di Dicembre sembra profilarsi un deciso abbassamento dei valori, che, per quanto intenso, manterrà comunque un segno decisamente positivo (si passerà infatti da circa +4 a circa +1,2). Un calo che è sintomo di un indebolimento della struttura polare.
Effettivamente non si tratta di una vera e propria rottura, perchè guardando le cartine inerenti all'emisfero settentrionale, notiamo come il grosso del freddo resti confinato a latitudini decisamente più settentrionali rispetto a quelle europee. Ciò fa presagire quindi come, subito dopo il 15-16 dicembre, possano iniziare a manifestarsi le prime, seppur blande, ondulazioni meridiane.
A questo però va aggiunta ancora una volta l'assenza pressochè evidente di un corposo blocco anticiclonico in sede atlantica, che non favorirebbe l'ulteriore affondo freddo verso sud, anche se i geopotenziali più bassi si manterrebbero confinati ancora decisamente più a nord (causa AO+, seppur debole). Il che ci induce a pensare che, se raffreddamento sarà, potrrebbe trattarsi solo di una rapida rasoiata (termiche in quota si basse, ma non eccezionalmente).
L'indice NAO di contro resterebbe ancora su valori positivi, anch'essi previsti scendere leggermente dopo metà mese. Il che favorirebbe un certo rallentamento della circolazione depressionaria nord-atlantica e una timida estensione altopressoria verso nord. Estensione che non avrebbe tuttavia forza necessaria per formare un vero e proprio blocco, in quanto disturbata dall'attività ciclonica presente più ad ovest (pronta a riconquistare immediamente l'Europa settentrionale).
Possiamo così semplificare tale discorso affermando che: intorno al 18-20 dicembre (o giù lì) una rapida incursione fredda attraverserà gran parte del continente europeo, spingendosi a lambire il Mediterraneo centrale a causa di un tentativo velleitario di spinta verso nord/nord-est da parte dell'anticiclone azzorriano. Freddo che, seppur non particolarmente intenso, dovrebbe attraversare tutta la nostra Penisola sottoforma di tesi venti orientali, per poi piegare deciso verso l'area balcanica.
Al seguito, per la ripresa della NAO e successivamente del AO, l'anticiclone si abbassererebbe nuovamente di latitudine, tornando ad occupare l'area mediterranea centro-orientale. L'attività depressionaria tornerà a farsi particolarmente incisiva alle medio-alte latitudini e di seguito la situazione sinottico-configurativo tornerà a rispecchiare quella che in questi giorni, sta dominando lo scenario meteorologico europeo.
Se così fosse l'appuntamento con l'inverno verrà rimandato a Gennaio.
Rinaldo Cilli{jacomment on}
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